Lombalgia e Osteopatia, parole che negli ultimi anni sono state accostate spesso e con sempre maggior frequenza.
Proviamo a fare un pò di chiarezza su aspetti noti e meno noti di questa relazione soprattutto per quanto riguarda quello che la pratica osteopatica può fare.
I dolori alla colonna vertebrale sono un disturbo abbastanza frequente.
Questi disturbi interessano circa l’80% della popolazione almeno una volta nella vita. A soffrirne maggiormente sono le persone con un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, ma non mancano casi di ragazzi che hanno meno di 20 anni.
Il più noto dei mal di schiena è il famoso “colpo della strega” che arriva intenso ed improvviso nella parte inferiore della colonna mentre si sta, ad esempio, spostando un peso.
Poiché il peso STESSO del corpo è “caricato” soprattutto sulla zona lombare, lo stato di sofferenza e i dolori che ne derivano vengono definiti LOMBALGIA, un’ entità clinica che migliora spontaneamente in poche settimane, riservando i maggiori problemi (quella che viene definita lombalgia cronica) ad un ristretto numero di soggetti.
In inglese, il dolore è definito in modo più appropriato “low back pain” (dolore alla parte bassa della schiena).
Il dolore è ASPECIFICO (mediano o para-vertebrale) di intensità variabile, può iniziare gradualmente ed aggravarsi fino a diventare invalidante.
Possono esserci inoltre interessamenti delle radici nervose che tenderanno a dare irradiazione agli arti inferiori portando ad una Lombo-Sciatalgia nel caso che il nervo interessato sia appunto quello sciatico.
Quando la lombalgia è cronicizzata può essere riacutizzata da determinate “posture” (ad esempio, stare troppo tempo in piedi nella stessa posizione, o seduti durante la guida in auto per lunghi percorsi).
Le condizioni che possono determinarne la causa ed il persistere della lombalgia sono numerose, a volte anche non localizzate nella colonna vertebrale.
Proprio in questo contesto si inserisce la pratica osteopatica il cui scopo
è quello di stabilire con successo le diverse cause che inducono allo sviluppo e al mantenimento del dolore nel paziente.
Disfunzioni delle Anche, blocco del complesso bacino/pelvi, aderenze cicatriziali, problematiche viscerali e disfunzioni delle curve vertebrali (iper-lordosi e iper-cifosi, atteggiamenti scoliotici o rettilinizzazioni della colonna) sono alcune delle cause più comuni che possono sviluppare un punto di vista osteopatico sul mal di schiena
La maggior parte delle persone pensa che il dolore alla schiena sia il risultato di un trauma ma, in realtà, all’assenza di un trauma “diretto” l’Osteopatia indaga, attraverso diversi sistemi, quelle che possono risultare le “vere” cause che disturbano il sistema schiena.
Dolori addominali, disturbi viscerali (come ad esempio delle diverticoliti del colon) e stati d’ansia creano o possono creare quelli che vengono definiti DOLORI RIFERITI che coinvolgono strutture diverse da quelle nelle quali si manifesta il dolore.
In questo caso, il trattamento osteopatico è comunque utile per far diminuire il dolore e lo stress al quale queste strutture sono sottoposte, includendo tecniche manuali di manipolazione e mobilizzazione articolare, muscolare e dei tessuti molli.
Compito dell’osteopata non è solo quello di “somministrare” il trattamento ma anche quello di dare consigli su come mantenere i risultati ottenuti tramite, ad esempio, della ginnastica posturale o di rinforzo della muscolatura profonda che interessi la zona colpita.